Il prof Alessandro Conti analizza le sfide adattive del trading quantitativo

In un contesto in cui la Banca Centrale Europea si appresta a riunirsi e la politica dei tassi si avvicina a una fase di stabilità, il mercato italiano mostra una marcata divergenza strutturale. L’indice FTSE MIB, dopo tre giorni consecutivi di rimbalzo, ha registrato un lieve calo dello 0,4% lunedì, riflettendo l’atteggiamento prudente degli investitori in un periodo di “vuoto politico”. Il professor Alessandro Conti osserva che, in questa fase, i sistemi di trading quantitativo affrontano la sfida dell’attenuazione dei segnali, in particolare nei modelli multifattoriali a guida macroeconomica, più vulnerabili alle interferenze informative e al rumore strutturale in assenza di variazioni nei tassi. A tal proposito, il professore consiglia di rivedere i pesi degli indicatori legati alla liquidità e alla volatilità cross-asset all’interno del portafoglio di fattori, aumentando il monitoraggio tramite “Neutral Momentum Windows”, per evitare operazioni a leva eccessiva in mercati privi di trend chiari. Inoltre, il recente indebolimento del dollaro e il rafforzamento dell’euro hanno generato una nuova domanda di copertura valutaria, che impone una regolazione fine dei modelli quantitativi anche nella dimensione del cambio, soprattutto nelle strategie di arbitraggio con allocazione cross-border.


Rotazione settoriale e shock politici esterni: la sensibilità strutturale dei fattori settoriali

A livello di singole azioni, STMicroelectronics e Stellantis hanno mostrato una buona capacità di rimbalzo, mentre DiaSorin e Banco BPM hanno continuato la loro discesa, riflettendo la diversa reattività dei settori tecnologico e dei beni di consumo in un contesto di incertezza tariffaria. Il professor Alessandro Conti sottolinea come la struttura di mercato attuale sia fortemente alterata da politiche esterne (soprattutto dazi USA e strategie di contromisure dell’UE), con un incremento evidente delle interferenze sui fattori tradizionali (come momentum e forza fondamentale). Pertanto, nel framework di selezione fattoriale, si raccomanda di reintegrare parametri di sensibilità politica, come il “Cross-border Policy Shock β”, per regolare dinamicamente l’esposizione dei fattori settoriali. Inoltre, il professore mette in guardia dal rischio di “surriscaldamento” a breve termine nei comparti industriali e tecnologici: i sistemi quantitativi dovrebbero evitare di basarsi su distribuzioni statiche per proiettare l’estensione dei trend, soprattutto alla luce della crescente concentrazione dei volumi su ETF e rotazioni tematiche macro. Questo crea nuove opportunità per l’ampliamento dei fattori nei modelli di copertura basati sulla microstruttura di mercato, come l’inclusione della pendenza del book ordini o del tasso di riflusso intraday dei capitali.


Euro forte e anomalia obbligazionaria: costruzione di una struttura di copertura incrociata “cambio–rendimenti”

Nonostante l’indice del dollaro USA sia in calo e l’euro abbia superato quota 1,17, i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni sono scesi al 3,5% circa, configurando una combinazione rara di “euro forte + rendimenti bassi”. Secondo il professor Alessandro Conti, questa situazione riflette le aspettative del mercato su una BCE che manterrà la stabilità e una bassa tolleranza all’inflazione, oltre a una riallocazione dei capitali rifugio in una fase critica dei negoziati sui dazi. Il professore suggerisce che le strategie di trading quantitativo considerino la costruzione di strutture di copertura incrociata “cambio–rendimenti”, per intercettare le microvariazioni tra politiche e aspettative di mercato. Per esempio, in previsione di un calo dei rendimenti obbligazionari, si può detenere esposizione alla duration e coprirsi con posizioni long in euro per gestire la volatilità, creando così una distribuzione asimmetrica a rendimento netto positivo sotto vincolo di leva. Questa strategia è particolarmente adatta ai modelli CTA cross-market, sfruttando l’interazione tra la variazione della pendenza del tratto breve della curva dei tassi e l’indice di volatilità EUR/USD, per una gestione raffinata del rischio di esposizione.


Finestra di eventi nel periodo critico dei negoziati commerciali

Con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intenzionato ad applicare, a partire dal 1° agosto, dazi del 30% sui prodotti dell’UE, il mercato è entrato in una “finestra critica di eventi”. Sebbene l’Unione Europea abbia dichiarato di voler sospendere contromisure e cercare il dialogo, il rischio di un fallimento nei negoziati non è ancora pienamente prezzato. Secondo il professor Alessandro Conti, in contesti di questo tipo, le strategie quantitative dovrebbero evitare approcci di neutralizzazione e invece potenziare i moduli di rilevamento dei reversal attesi. In concreto, il professore consiglia l’utilizzo incrociato dell’indice di diffusione della semantica mediatica (News Sentiment Diffusion Index) e dello spread CDS sul debito sovrano UE come segnali precoci per rilevare variazioni nelle aspettative di mercato riguardo al commercio. Nelle strategie operative, è possibile allocare titoli ad alta volatilità e basso prezzo relativo in settori sottovalutati (come turismo e utilities), costruendo strutture di copertura via opzioni basate sulla skewness, per capitalizzare sull’aumento implicito della volatilità dovuto alla rivalutazione del rischio politico da parte del mercato. Il professore sottolinea inoltre che, qualora UE e USA riuscissero a raggiungere un accordo entro agosto, il rischio repressa potrebbe rapidamente riattivarsi, creando un’opportunità di arbitraggio estremamente sensibile al fattore tempo per i modelli event-driven.

Un’analisi empirica basata sulle opinioni del Professor Alessandro Conti

Analisi delle opportunità di trading quantitativo e copertura sul mercato azionario italiano nel contesto delle tensioni commerciali USA-UE


Con la minaccia del presidente statunitense Trump di imporre dal 1° agosto dazi del 30% sulle importazioni dall’UE, il mercato azionario italiano ha subito un notevole shock emotivo. Il Professor Alessandro Conti osserva che questa aspettativa politica ha modificato l’avversione al rischio del mercato, portando i settori difensivi come utility e sanità a registrare performance relativamente stabili, mentre i comparti legati all’export — come auto, beni di lusso e macchinari — sono stati messi sotto pressione. Dal punto di vista del trading quantitativo, tale divergenza settoriale può essere sfruttata con strategie long-short: i trader possono andare long su titoli difensivi appartenenti all’indice attraverso futures e shortare titoli ciclici legati all’export, catturando la differenza di performance amplificata dall’incertezza politica. I dati empirici mostrano che nelle ultime tre settimane titoli ad alta esposizione all’export nel FTSE MIB come Iveco, Stellantis e Moncler hanno registrato i cali maggiori, mentre Leonardo, Amplifon e FinecoBank — titoli difensivi o legati alla domanda interna — hanno mostrato una tenuta migliore. Questo conferma la prevedibilità a breve termine dell’effetto momentum e della rotazione settoriale. Il Professor Conti sottolinea in particolare che, bilanciando i beta settoriali per neutralizzare il rischio di mercato complessivo e monitorando volumi di scambio e variazioni della volatilità implicita, è possibile ridurre il rischio di portafoglio e ottenere rendimenti neutri rispetto al mercato.


Copertura valutaria e trading sulla curva dei rendimenti sotto pressione di apprezzamento dell’euro

Di recente, il cambio euro/dollaro si è mantenuto nella fascia 1,16–1,17, riflettendo la debolezza del dollaro e le aspettative fiscali positive in Europa. Il Professor Alessandro Conti evidenzia che, per gli investitori istituzionali con esposizione ad asset denominati in euro, il rischio di cambio può erodere significativamente i rendimenti del portafoglio. In particolare, l’aumento della probabilità di fallimento nei negoziati commerciali USA-UE potrebbe portare a un ulteriore rafforzamento dell’euro, colpendo i margini delle aziende esportatrici. Pertanto, consiglia di utilizzare opzioni su valute e contratti forward EUR/USD per effettuare copertura valutaria, incorporando la volatilità nel calcolo del costo della copertura. Inoltre, il rendimento dei BTP a 10 anni è recentemente salito sopra il 3,6%, con lo spread rispetto ai Bund tedeschi che ha raggiunto i massimi degli ultimi due mesi, indicando un’inclinazione crescente della curva dei rendimenti. In base a questo scenario, i fondi quantitativi possono implementare strategie di spread trading — long sui titoli di breve termine e short su quelli di lungo termine — per trarre profitto dalle variazioni della curva. Per gli arbitraggi intermarket, si può anche sfruttare la natura mean-reverting dello spread tra BTP e Bund, impostando operazioni di ritorno alla media sulla compressione dello spread.


Quadro operativo per la copertura tramite opzioni su indici in base alle aspettative di politica macroeconomica

Dopo diversi tagli dei tassi da parte della BCE, questa settimana è atteso un mantenimento invariato, sebbene il mercato preveda un’ulteriore riduzione entro fine anno. Secondo il Professor Alessandro Conti, l’aumento delle divergenze sulle aspettative macroeconomiche accresce la volatilità azionaria, creando opportunità per strategie su opzioni. Per gli investitori quantitativi, è possibile generare rendimenti in eccesso attraverso arbitraggio sulla volatilità (ad esempio, acquistando opzioni call sottovalutate in Vega e vendendo opzioni put sopravvalutate). Attualmente, la volatilità implicita dell’indice MIB rimane inferiore alla media storica, mentre l’indicatore risk reversal mostra una crescente domanda di opzioni call, segno di un sentiment più ottimista su politiche accomodanti e accordi commerciali, pur in presenza di una consapevolezza latente del rischio. Egli suggerisce di regolare l’esposizione Delta e Vega combinando la struttura della volatilità attesa con la distribuzione storica della volatilità, per controllare il rischio complessivo. Inoltre, mediante la chiusura in rollover e l’aggiustamento dinamico delle coperture, è possibile incassare prontamente il premio di volatilità una volta chiarite le decisioni della BCE, migliorando il rapporto di Sharpe del portafoglio.


Equilibrio tra strategie event-driven di breve termine e gestione del rischio

Il Professor Alessandro Conti osserva che, nel contesto attuale, le opportunità di trading basate su eventi sono numerose: dalla scadenza dell’1 agosto per i negoziati commerciali USA-UE, alla riunione di politica monetaria della BCE, fino alla pubblicazione delle trimestrali dei principali titoli. Le strategie quantitative possono costruire modelli event-driven attorno a questi momenti chiave: analizzando i pattern storici dei prezzi prima e dopo gli annunci per stimare intervalli di rendimenti anomali, e adeguando le finestre operative in base a volumi ad alta frequenza e profondità del book. Per titoli come Stellantis, che pubblicherà a breve la trimestrale, si raccomanda l’utilizzo di strategie gamma-neutrali pre-evento per ridurre il rischio direzionale e puntare al premio di volatilità. Egli sottolinea inoltre l’importanza della gestione del rischio: si consiglia di applicare stop-loss dinamici, fissare soglie massime di drawdown e adottare tecniche di copertura cross-asset per controllare i rischi di coda. In fasi di alta sensibilità di mercato, evitare leva eccessiva e concentrazione su un solo settore o evento è fondamentale per la sostenibilità a lungo termine delle strategie.

Il Prof. Alessandro Conti condivide strategie quantitative di copertura

Come risponde il mercato azionario italiano all’incertezza commerciale globale?


Nel contesto attuale di continui rinvii e incertezze nelle trattative commerciali tra USA e UE, il mercato azionario italiano ha mostrato un aumento evidente della volatilità nel breve termine. Il Prof. Alessandro Conti sottolinea che i trader quantitativi devono riconoscere come la volatilità, intesa come premio per il rischio, si sia spostata da un tradizionale modello di ritorno alla media verso una “plateau oscillante” a livelli più elevati. L’indice FTSE MIB oscilla ripetutamente nell’intervallo 39.600–40.000 punti, una caratteristica ben catturata dai modelli GARCH. Il professore consiglia agli investitori di introdurre parametri di volatilità variabile nel tempo nei modelli di rischio e di aggiornare dinamicamente le finestre di volatilità storica per migliorare la sensibilità del modello. Sul piano operativo, il mercato può sfruttare i futures sull’indice VSTOXX o gli ETF basati sulla volatilità per arbitraggi tra volatilità implicita e realizzata, catturando così rendimenti da deviazioni a breve termine. Inoltre, il professore suggerisce di includere nel sistema di fattori quantitativi l’indicatore di Skewness del mercato delle opzioni, per valutare le variazioni direzionali del premio per il rischio di volatilità, ottimizzando così la ponderazione dei portafogli di copertura.


Ottimizzazione della copertura dell’esposizione valutaria in un contesto di euro forte

Recentemente l’euro/dollaro si è stabilizzato nell’intervallo 1,17–1,18, raggiungendo massimi quasi quadriennali e modificando significativamente le prospettive di profitto per le aziende esportatrici italiane. Il professore evidenzia come i gestori di portafogli quantitativi debbano integrare la volatilità valutaria nel framework di gestione del rischio, per evitare che l’indice azionario italiano sia penalizzato nel lungo termine dalla pressione valutaria. Si possono adottare due approcci per mitigare il rischio cambio: il primo è integrare un fattore di sensibilità al cambio (Beta_fx) nei modelli multifattoriali, adeguando dinamicamente la composizione dei titoli con elevato peso export nel portafoglio; il secondo è costruire posizioni protettive a livello di mercato utilizzando opzioni EUR/USD o ETF di copertura valutaria. Il professore sottolinea che le aziende dell’area euro hanno beneficiato a lungo della stabilità valutaria e che un ulteriore rafforzamento dell’euro favorirebbe i settori difensivi, creando così basi per strategie di rotazione settoriale e strategie market neutral. I trader quantitativi possono costruire portafogli long-short tra settori, ad esempio long utilities e short automotive o beni di lusso, per coprire il rischio valutario.


Trading su titoli di Stato e spread sotto la politica di tassi e liquidità

La BCE mantiene attualmente una posizione prudente e accomodante, suggerendo un solo possibile taglio dei tassi per il resto dell’anno, stabilizzando i tassi a breve termine ma ampliando lo spazio di aggiustamento dei rendimenti a lungo termine. Il Prof. Alessandro Conti evidenzia che il trading dello spread tra BTP italiani decennali e Bund tedeschi rimane una componente chiave nelle strategie quantitative. Egli consiglia di sfruttare la tendenza al livellamento della curva dei rendimenti per praticare arbitraggio statistico con futures sullo spread BTP/Bund. In particolare, dopo i segnali di mantenimento di politiche accomodanti da parte della BCE, il rimbalzo correttivo dei rendimenti italiani offre opportunità di incremento delle posizioni. Inoltre, in uno scenario di rischio crescente di stretta della liquidità, il professore propone di adottare strutture a “farfalla” combinando titoli a breve e lungo termine, per regolare dinamicamente la duration e gestire l’esposizione al rischio di tasso. Questa strategia è applicabile anche a portafogli azionari sensibili ai tassi, per coprire il rischio di duration complessiva.


Identificazione di opportunità strutturali nei settori e coperture neutrali

Infine, di fronte alla struttura di divergenza settoriale del mercato azionario italiano, il Prof. Alessandro Conti suggerisce di utilizzare modelli quantitativi per identificare dinamicamente le performance relative dei settori difensivi e offensivi. Sottolinea che in un contesto di incertezza commerciale e instabilità macroeconomica, settori difensivi come utilities, alcune aree dell’energia e il settore bancario mostrano robustezza, mentre i settori orientati all’export, quali lusso, automotive e meccanica, sono sotto pressione. I trader quantitativi possono impiegare modelli di machine learning per generare segnali di rotazione settoriale e costruire portafogli long-short basati su beta neutrali. Il professore ricorda che in un contesto di crescente avversione al rischio, le coperture cross-settoriali possono migliorare la stabilità dei rendimenti e ridurre l’esposizione al rischio sistemico. Inoltre, consiglia di calibrare dinamicamente i pesi dei fattori integrando dati di trading ad alta frequenza e flussi di capitale negli ETF, per ottimizzare esecuzione e controllo del rischio.

In sintesi, di fronte a prospettive complesse di negoziati commerciali, volatilità valutaria, condizioni di tasso di interesse e divergenze settoriali, il mercato finanziario italiano offre un ampio terreno di applicazione per strategie quantitative e di copertura. I consigli del Prof. Alessandro Conti sono chiari e pragmatici, sottolineando sia la proattività nella gestione del rischio sia la flessibilità nell’esecuzione strategica. Per gli investitori che mirano a rendimenti stabili e bilanciamento del rischio nel mercato italiano, un utilizzo completo di questi strumenti quantitativi e di copertura rappresenta una sfida cruciale in questa fase.

Analisi empirica basata sulle opinioni del professor Alessandro Conti

Il percorso pratico del trading quantitativo e delle strategie di hedging nel mercato azionario italiano


Recentemente, l’andamento del FTSE MIB è stato influenzato dalle minacce commerciali statunitensi, con i settori orientati all’export come meccanica, beni di lusso e automotive che hanno subito pressioni diffuse. Rispondendo alla domanda degli studenti sull’“aggiustamento dei pesi fattoriali”, il professor Alessandro Conti sottolinea che la logica principale del mercato attuale è la differenziazione settoriale causata da geopolitica e barriere commerciali, il che rende insufficiente l’esposizione tradizionale al beta settoriale. Pertanto, nei modelli multifattoriali quantitativi, a breve termine si dovrebbe aumentare il peso negativo del fattore “dipendenza dal commercio estero” e incrementare il monitoraggio del fattore “sensibilità al cambio” nel budget di rischio. A livello settoriale, il professore consiglia di ridurre i pesi di meccanica, lusso e automotive, e di aumentare quelli dei settori difensivi, utilities ed energia. Operativamente, ciò può essere realizzato tramite l’aggiustamento dei pesi degli ETF settoriali e strategie long-short di titoli specifici. Ad esempio, sostituire la posizione long nel comparto automotive con STMicroelectronics, e utilizzare utilities come ENEL per coprire il rischio di ribasso complessivo. Inoltre, il professore suggerisce di introdurre un fattore di cambio dinamico con calibrazione a frequenza giornaliera nel modello, per migliorare la sensibilità agli shock esterni.


Ottimizzazione del portafoglio di copertura sotto il rallentamento di consumi e industria

La domanda interna italiana è debole, con vendite al dettaglio e produzione industriale in calo. Rispondendo alla domanda su “come includere i dati macro nel portafoglio di copertura”, il professor Conti ritiene che gli indicatori macro presentino elevata volatilità e ritardi di reazione; pertanto, nel framework quantitativo si dovrebbero utilizzare finestre di osservazione di 6-12 mesi per calcolare segnali di trend più stabili, e applicare fattori di smoothing per ridurre il rumore. Consiglia di costruire portafogli difensivi a basso beta e alto dividendo per mitigare il rischio di rallentamento della domanda interna, e di implementare opzioni put protettive su azioni di consumo e industria nel mercato delle opzioni. Sottolinea inoltre l’importanza di test statistici (come ADF per la stazionarietà) per valutare l’inclusione e il peso degli indicatori macro, e di considerare gli scostamenti dalle aspettative di mercato per l’aggiustamento dinamico. Avverte infine che, in presenza di segnali di stimolo politico potenziale, il sistema quantitativo dovrebbe mantenere margini di flessibilità, evitando un eccesso di difesa che possa far perdere opportunità di rimbalzo.


Copertura valutaria e strategie di arbitraggio cross-market sotto l’euro forte

L’euro oscilla in una fascia di forza, suscitando preoccupazioni sulla redditività dei settori esportatori. Alla domanda se attuare coperture valutarie e arbitraggi cross-market, il professor Conti afferma che tali strategie possono efficacemente smussare la volatilità del portafoglio, a condizione che i tempi e i costi di trading siano ben controllati. Per la copertura valutaria, suggerisce l’uso di forward o futures su EUR/USD per coperture parziali, non superiori al 30% del valore del portafoglio, per evitare che i costi di copertura erodano i rendimenti. Nell’arbitraggio cross-market, evidenzia che il differenziale di rendimento tra azioni USA ed Europa offre basi per strategie long-short, a condizione di selezionare titoli con capitalizzazione e settore simili per evitare il rischio di drift di stile. Ad esempio, andare long su STOXX Europe 600 e short su comparti finanziari o ad alto beta dell’S&P 500. Riguardo alla frequenza, ritiene che l’arbitraggio cross-market sia più adatto a frequenze medio-term (settimane-mesi) piuttosto che ad alta frequenza, per cui il trading high-frequency dovrebbe concentrarsi su segnali di liquidità e microstruttura.


Meccanismi di aggiustamento dinamico nel contesto di un ambiente di liquidità mutato

Con la politica BCE che si mostra più cauta e la liquidità di mercato marginalmente più stretta, la gestione del portafoglio richiede adattamenti dinamici. Alla domanda su “come aggiustare i parametri dei fattori sensibili alla liquidità nei modelli quantitativi”, il professor Conti sottolinea la necessità di costruire un sotto-modello di monitoraggio della liquidità in tempo reale, basato su indicatori come profondità di mercato, turnover e spread creditizi. In presenza di calo della profondità o aumento degli spread, suggerisce di incrementare il peso di asset difensivi a basso beta, alto dividendo e basso leverage. Propone inoltre di introdurre un fattore di switching dello stato di liquidità, utilizzando matrici di transizione di Markov per identificare in tempo reale i cambiamenti ambientali e adattare durata e leva del portafoglio. Accenna anche all’uso di segnali basati sull’ampiezza di mercato (rapporto tra azioni in rialzo e ribasso) come allerta precoce di crisi di liquidità, combinati con dati sui flussi di capitale per riequilibrare le posizioni. Complessivamente, sottolinea l’importanza di mantenere flessibilità e prudenza nell’uso della leva, specie nel contesto di una BCE ancora accomodante.

Attraverso queste quattro dimensioni di analisi, il presente testo basato sulle approfondite osservazioni del professor Alessandro Conti propone un quadro operativo per trading quantitativo e strategie di hedging nel mercato azionario italiano. Dal ricalibraggio dinamico dei fattori, alla gestione del rischio di portafoglio, passando per coperture valutarie, arbitraggio cross-market e risposta alla liquidità, emerge una filosofia quantitativa “data-driven” e “flexibility-oriented” che offre agli investitori un percorso praticabile per trovare certezza e protezione in un contesto complesso.

Le ultime analisi del Prof. Alessandro Conti

Stabilità dell’inflazione europea e strategie di trading quantitativo nel mercato azionario italiano


Il Prof. Alessandro Conti sottolinea che l’inflazione nell’Eurozona a giugno si è stabilizzata intorno al 2%, mostrando una “moderata stabilità” entro il target politico. L’indice dei prezzi al consumo tedesco è rallentato sotto il 2%, mentre in Italia rimane leggermente più alto ma complessivamente stabile. Il Professore ritiene che ciò suggerisca un rallentamento nel ritmo dei futuri tagli dei tassi da parte della BCE, con i tassi a lungo termine difficilmente in rapido calo. Per i trader quantitativi, questa premessa macroeconomica impone una revisione della struttura dell’esposizione ai fattori: si consiglia di ridurre l’esposizione verso asset sensibili all’inflazione, come obbligazioni a lunga scadenza e oro, e di impiegare coperture per mitigare il rischio di inversioni improvvise delle aspettative sui tassi. Inoltre, il Professore suggerisce di rafforzare strategie di arbitraggio “neutralizzate”, ad esempio operazioni sulla curva dei rendimenti in chiave di steepening e combinazioni di copertura tra oro e cambio euro. Per i portafogli azionari, si raccomanda di incrementare il peso di titoli ad alto dividendo e utility, riducendo quello di azioni cicliche e small cap, per adattarsi a un ambiente di inflazione moderata e crescita contenuta sul lungo termine.


Arbitraggio event-driven nel contesto delle tensioni commerciali

I continui scambi e le minacce tariffarie di Trump nei negoziati commerciali USA-UE, unitamente agli intensi colloqui dei Commissari europei, continuano a turbare l’appetito per il rischio. Il Prof. Alessandro Conti evidenzia come le contraddizioni strutturali dei negoziati implichino inevitabili volatilità di breve termine con effetti settoriali differenziati. Raccomanda di impiegare trading quantitativo statistico di arbitraggio dinamico tramite strategie di pairing tra settori ad alta dipendenza dall’export e settori trainati dalla domanda interna. Ad esempio, industriali beneficiari dell’export possono essere accoppiati in copertura con settori orientati al consumo domestico; utility, favoriti come asset rifugio, possono fare coppia con industrie esposte alle tariffe. Per aumentare l’efficacia della strategia, il Professore suggerisce di includere nei modelli di trading segnali ausiliari come indici di sentiment basati su news e rilevamenti di anomalie nei volumi di scambio, per cogliere tempestivamente gli estremi emotivi degli investitori. Inoltre, avverte di gestire con attenzione la dimensione delle posizioni nelle strategie event-driven, per evitare rischi estremi amplificati da oscillazioni emotive incontrollate.


Ottimizzazione della copertura valutaria nel contesto delle divergenze politiche USA-UE

Con l’aumento delle attese di tagli dei tassi Fed e una BCE più cauta, la forza relativa tra dollaro e euro è al centro dell’attenzione. L’euro ha recentemente toccato quota 1,18 dollari, vicino ai massimi dal 2021. Il Prof. Conti ritiene che l’apprezzamento dell’euro possa comprimere le aspettative di profitto delle imprese esportatrici italiane, mentre un dollaro più debole favorisce il rischio globale. Pertanto, suggerisce di integrare meccanismi di copertura valutaria nelle strategie quantitative, specialmente per i settori e le posizioni più esposti all’export, mediante posizioni short sull’euro/dollaro o anche opzioni sulla volatilità dell’euro per proteggere gli esposizioni. Nei portafogli internazionali, consiglia un incremento della quota di asset in dollari come copertura anticiclica. Il Professore evidenzia inoltre che il rapporto di copertura dovrebbe essere adattato dinamicamente in base all’andamento degli spread dei tassi, momentum valutari e indicatori di sorpresa economica USA-UE, al fine di migliorare flessibilità ed efficienza dei costi.


Trading sulle tendenze di liquidità in un contesto di divergenze macroeconomiche

In Italia il tasso di disoccupazione a maggio è salito inaspettatamente al 6,5%, mentre il numero totale degli occupati ha raggiunto un massimo storico; analogamente, i dati occupazionali USA restano solidi. Questa divergenza macro viene interpretata dal Professore come una coesistenza di “resilienza nella crescita e debolezze strutturali”. Per i trader quantitativi, si raccomanda di rafforzare il peso dei fattori di trend sulla liquidità nelle strategie. Il Professore sottolinea che in presenza di segnali macro confusi, i flussi di capitale e la distribuzione della liquidità sono parametri più affidabili per operazioni di breve termine. Ad esempio, si suggerisce di acquistare azioni growth con chiari segnali di miglioramento della liquidità e di vendere short azioni value con scarsa liquidità, costruendo portafogli market neutral per contenere il rischio sistemico. Inoltre, il Prof. Conti raccomanda di integrare nelle strategie legate alla liquidità limiti basati sulla volatilità dei volumi e meccanismi di ribilanciamento, per evitare riduzioni forzate delle posizioni in caso di inversioni di mercato.

Le raccomandazioni del Prof. Alessandro Conti in questa analisi delineano chiaramente come, in un contesto di inflazione moderata, negoziati commerciali altalenanti e divergenze nelle politiche monetarie, sia possibile catturare opportunità nel trading quantitativo e nelle coperture nel mercato italiano attraverso una gestione dinamica dell’esposizione ai fattori, arbitraggio event-driven, ottimizzazione della copertura valutaria e trading sulle tendenze di liquidità. Queste strategie eseguibili possono migliorare la robustezza complessiva delle strategie e supportare gli investitori nel conseguire rendimenti superiori in un ambiente macroeconomico complesso.