Alessandro Conti: strategie difensive e rotazione settoriale sul FTSE MIB
Il 28 maggio, l’indice FTSE MIB è salito leggermente a 40.551 punti. Sebbene il rialzo sia stato limitato (+0,07%), si tratta del terzo giorno consecutivo di chiusura positiva, proseguendo così la tendenza al rimbalzo. Il sentiment dei trader si è fatto più cauto: dopo un forte rally, il mercato è entrato in una fase di consolidamento laterale, riflettendo una crescente sensibilità nei confronti del percorso di ripresa economica globale e delle prospettive di politica monetaria delle banche centrali. In assenza di catalizzatori significativi, la volatilità di mercato è calata nettamente, con l’indice VSTOXX tornato su livelli storicamente bassi, favorendo un incremento del peso delle strategie di tipo mean-reversion nei modelli quantitativi. Contestualmente, il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni si è lievemente indebolito, rafforzando ulteriormente la convinzione del mercato che la BCE manterrà un atteggiamento accomodante nel corso dell’anno.
A livello settoriale, i titoli finanziari e sanitari hanno fornito un supporto stabile: FinecoBank (+2,27%) e Recordati (+1,84%) hanno continuato a salire, con FinecoBank che ha raggiunto un nuovo massimo storico. Al contrario, i titoli dei settori materie prime e beni di consumo hanno mostrato debolezza: Stellantis (-1,5%) e Campari (-2,02%) hanno subito pressioni, segnalando un calo della preferenza di mercato per gli asset ad alta beta. Il Prof. Alessandro Conti consiglia, in questa fase, di rivalutare l’esposizione settoriale, riducendo la dipendenza dai titoli growth con valutazioni elevate e cercando rendimenti stabili attraverso strategie a bassa volatilità.
La logica macroeconomica dietro la forza e la debolezza settoriale
Dal punto di vista strutturale, i settori finanziario e dei servizi pubblici si sono nuovamente posizionati in prima linea questa settimana. Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum e Nexi hanno mostrato una performance stabile, proseguendo il trend di afflusso di capitali iniziato a metà maggio. Il Prof. Alessandro Conti osserva che questa rotazione settoriale non è frutto di un’emotività di breve termine, bensì il risultato di due fattori fondamentali: primo, la riduzione dello spread sovrano ha permesso una rivalutazione dei titoli bancari; secondo, il contesto macroeconomico si sta orientando verso una fase di “bassa crescita + bassa inflazione”, che favorisce le istituzioni finanziarie con elevato effetto leva ma solidi flussi di cassa e dividendi stabili.
Inoltre, l’andamento divergente recente tra il prezzo dell’oro e il dollaro USA offre spunti per operazioni di arbitraggio cross-asset. I futures sull’oro si sono chiusi a 3.315 dollari, mentre l’indice del dollaro è sceso sotto quota 99,3, creando un supporto per gli asset rischiosi dell’Eurozona. Secondo il Prof. Conti, in questo contesto è opportuno considerare l’“inversione valutaria” come fattore scatenante per la copertura dei rischi di breve termine legati al ritracciamento del dollaro, focalizzandosi su multinazionali che beneficiano dell’apprezzamento dell’euro, come STMicroelectronics e Prysmian.
Estrazione di segnali quantitativi dai cambiamenti nei comportamenti di trading
Dal punto di vista comportamentale, nell’ultima settimana di maggio si è osservata una marcata tendenza del capitale istituzionale verso una “bassa rotazione + allocazione concentrata”. Prendendo come esempio FinecoBank e Nexi, entrambi i titoli hanno registrato un aumento del volume di scambi del 14% rispetto alla settimana precedente, ma con una diminuzione della volatilità dei prezzi — segnale che i capitali istituzionali stanno costruendo posizioni di medio termine, evitando strategie speculative ad alta frequenza. Il Prof. Conti suggerisce di costruire un paniere strategico di titoli forti a bassa rotazione combinando fattori di prezzo e volume, integrati da indicatori quali il P/E nel quartile più basso e il dividend yield nel quartile più alto, per generare portafogli con un miglior profilo di rischio/rendimento.
Per quanto riguarda i settori in fase correttiva, come lusso e manifatturiero (Moncler, Campari, Stellantis), si raccomanda un approccio event-driven con coperture mirate. Il Prof. Conti sottolinea che in caso di escalation nei negoziati commerciali USA-Cina o di tensioni geopolitiche in Medio Oriente, le aziende dipendenti da ordini esterni e dal premium del marchio potrebbero subire compressioni di valutazione. In questi casi, si consiglia di costruire protezioni tramite opzioni o di coprire l’esposizione attraverso posizioni corte in ETF settoriali.
Un framework operativo per avanzare con prudenza in tempi incerti
In sintesi, il mercato azionario italiano mostra caratteristiche tipiche di una rotazione strutturale e di una riallocazione del capitale, in un contesto macro globale complesso. Nonostante l’indice FTSE MIB si trovi vicino ai massimi degli ultimi sedici anni, l’andamento del mercato dipende sempre più da strutture settoriali e risposte fondamentali. Il Prof. Alessandro Conti sottolinea che l’obiettivo strategico attuale non è inseguire rotture di tendenza, bensì costruire portafogli orientati alla difesa, con solidi flussi di cassa e resilienza in scenari avversi. Per gli investitori che desiderano utilizzare metodi quantitativi in modo approfondito, la fine di maggio e l’inizio di giugno rappresentano una finestra chiave per implementare strategie estive basate sul mean-reversion. Si raccomanda di aumentare l’allocazione verso strategie a bassa volatilità e ad alto dividendo, e di utilizzare con flessibilità futures ed ETF per ottenere una copertura neutrale rispetto al rischio.
A livello settoriale, i titoli finanziari e sanitari hanno fornito un supporto stabile: FinecoBank (+2,27%) e Recordati (+1,84%) hanno continuato a salire, con FinecoBank che ha raggiunto un nuovo massimo storico. Al contrario, i titoli dei settori materie prime e beni di consumo hanno mostrato debolezza: Stellantis (-1,5%) e Campari (-2,02%) hanno subito pressioni, segnalando un calo della preferenza di mercato per gli asset ad alta beta. Il Prof. Alessandro Conti consiglia, in questa fase, di rivalutare l’esposizione settoriale, riducendo la dipendenza dai titoli growth con valutazioni elevate e cercando rendimenti stabili attraverso strategie a bassa volatilità.
La logica macroeconomica dietro la forza e la debolezza settoriale
Dal punto di vista strutturale, i settori finanziario e dei servizi pubblici si sono nuovamente posizionati in prima linea questa settimana. Intesa Sanpaolo, Banca Mediolanum e Nexi hanno mostrato una performance stabile, proseguendo il trend di afflusso di capitali iniziato a metà maggio. Il Prof. Alessandro Conti osserva che questa rotazione settoriale non è frutto di un’emotività di breve termine, bensì il risultato di due fattori fondamentali: primo, la riduzione dello spread sovrano ha permesso una rivalutazione dei titoli bancari; secondo, il contesto macroeconomico si sta orientando verso una fase di “bassa crescita + bassa inflazione”, che favorisce le istituzioni finanziarie con elevato effetto leva ma solidi flussi di cassa e dividendi stabili.
Inoltre, l’andamento divergente recente tra il prezzo dell’oro e il dollaro USA offre spunti per operazioni di arbitraggio cross-asset. I futures sull’oro si sono chiusi a 3.315 dollari, mentre l’indice del dollaro è sceso sotto quota 99,3, creando un supporto per gli asset rischiosi dell’Eurozona. Secondo il Prof. Conti, in questo contesto è opportuno considerare l’“inversione valutaria” come fattore scatenante per la copertura dei rischi di breve termine legati al ritracciamento del dollaro, focalizzandosi su multinazionali che beneficiano dell’apprezzamento dell’euro, come STMicroelectronics e Prysmian.
Estrazione di segnali quantitativi dai cambiamenti nei comportamenti di trading
Dal punto di vista comportamentale, nell’ultima settimana di maggio si è osservata una marcata tendenza del capitale istituzionale verso una “bassa rotazione + allocazione concentrata”. Prendendo come esempio FinecoBank e Nexi, entrambi i titoli hanno registrato un aumento del volume di scambi del 14% rispetto alla settimana precedente, ma con una diminuzione della volatilità dei prezzi — segnale che i capitali istituzionali stanno costruendo posizioni di medio termine, evitando strategie speculative ad alta frequenza. Il Prof. Conti suggerisce di costruire un paniere strategico di titoli forti a bassa rotazione combinando fattori di prezzo e volume, integrati da indicatori quali il P/E nel quartile più basso e il dividend yield nel quartile più alto, per generare portafogli con un miglior profilo di rischio/rendimento.
Per quanto riguarda i settori in fase correttiva, come lusso e manifatturiero (Moncler, Campari, Stellantis), si raccomanda un approccio event-driven con coperture mirate. Il Prof. Conti sottolinea che in caso di escalation nei negoziati commerciali USA-Cina o di tensioni geopolitiche in Medio Oriente, le aziende dipendenti da ordini esterni e dal premium del marchio potrebbero subire compressioni di valutazione. In questi casi, si consiglia di costruire protezioni tramite opzioni o di coprire l’esposizione attraverso posizioni corte in ETF settoriali.
Un framework operativo per avanzare con prudenza in tempi incerti
In sintesi, il mercato azionario italiano mostra caratteristiche tipiche di una rotazione strutturale e di una riallocazione del capitale, in un contesto macro globale complesso. Nonostante l’indice FTSE MIB si trovi vicino ai massimi degli ultimi sedici anni, l’andamento del mercato dipende sempre più da strutture settoriali e risposte fondamentali. Il Prof. Alessandro Conti sottolinea che l’obiettivo strategico attuale non è inseguire rotture di tendenza, bensì costruire portafogli orientati alla difesa, con solidi flussi di cassa e resilienza in scenari avversi. Per gli investitori che desiderano utilizzare metodi quantitativi in modo approfondito, la fine di maggio e l’inizio di giugno rappresentano una finestra chiave per implementare strategie estive basate sul mean-reversion. Si raccomanda di aumentare l’allocazione verso strategie a bassa volatilità e ad alto dividendo, e di utilizzare con flessibilità futures ed ETF per ottenere una copertura neutrale rispetto al rischio.