La prospettiva del Professor Alessandro Conti
La prospettiva del Professor Alessandro Conti: identificare finestre di trading quantitativo e copertura nel mercato azionario italiano tra dazi e forza dell’euro
Con la BCE in una fase di attesa, il riaccendersi delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e l’indice del dollaro in calo, i mercati azionari e obbligazionari sovrani italiani stanno attraversando una fase di forte volatilità. L’indice FTSE MIB è sotto pressione, mentre l’euro ha superato con forza quota 1,16. Questo articolo, basato sulle recenti analisi e raccomandazioni strategiche del Professor Alessandro Conti, esplora come cinque variabili macroeconomiche influenzino il trading quantitativo e le strategie di copertura nei mercati finanziari italiani, offrendo una prospettiva di ricerca strutturata.
Apprezzamento dell’euro e copertura in valuta: carry trade e regolazione del rischio su asset in dollari
Il Professor Alessandro Conti osserva che, dopo otto tagli consecutivi dei tassi da parte della BCE, ormai al termine della fase espansiva, e con la Fed trascinata in un atteggiamento accomodante dai dati sull’inflazione, lo spread dei tassi euro-dollaro si è invertito, aprendo una “finestra strutturale di arbitraggio”. In particolare, il superamento della soglia di 1,16 del cambio EUR/USD riflette da un lato una rivalutazione politica e inflazionistica dell’eurozona, dall’altro fornisce uno strumento concreto per coprire l’esposizione al rischio su asset in dollari.
Il Professore suggerisce di costruire una base di copertura valutaria utilizzando un portafoglio di spread tra ETF su obbligazioni societarie dell’eurozona e titoli di Stato americani a breve termine, con segnali di aggiustamento delle posizioni basati su modelli di momentum (come la pendenza della media mobile a 20 giorni e l’inversione del MACD). Avverte inoltre gli studenti del rischio di “apprezzamento politico” dell’euro: se la BCE dovesse interrompere troppo presto i tagli dei tassi senza un ritorno dell’inflazione, l’euro forte potrebbe comprimere i profitti delle aziende esportatrici.
Guerra commerciale e modelli event-driven: risposte quantitative all’incertezza politica
Dopo l’annuncio di Trump di voler inviare lettere ai principali partner commerciali con proposte di dazi unilaterali, l’indice FTSE MIB è sceso a 39.948 punti, innescando un evidente rimbalzo dell’avversione al rischio. Il Professor Alessandro Conti sottolinea che eventi di rischio politico improvviso di questo tipo non possono essere modellizzati con regressioni standard, ma richiedono l’utilizzo di modelli a “salto-diffusione” (come il GARCH-J o una versione Poisson del modello di Heston), integrati con etichette di evento e variabili di sentiment delle notizie.
Il Professore raccomanda in particolare l’uso dello spread CDS, dell’indice di volatilità VSTOXX e dei volumi degli ETF dell’eurozona come fattori predittivi dell’intensità delle turbolenze daziarie. Inoltre, suggerisce di coprire i rischi di ribasso dell’indice attraverso opzioni, privilegiando combinazioni di Put OTM acquistate quando la volatilità è bassa, piuttosto che ricorrere a strumenti protettivi a posteriori.
Curva dei rendimenti e operatività sui titoli di Stato: opportunità di trading sulla pendenza
Attualmente, il rendimento del BTP a 10 anni è sceso al 3,43%, uno dei livelli più bassi dalla fine del 2024. Il Professor Conti osserva che, con l’inflazione dell’eurozona in calo all’1,9% e la BCE che segnala una pausa nella politica espansiva, i tassi a breve termine potrebbero aver toccato il fondo.
Egli suggerisce una strategia di trading sulla pendenza: long sul BTP a 10 anni e short sul BTP a 2 anni, per sfruttare una possibile re-steepening della curva. Consiglia inoltre di utilizzare Futures su Euro-BTP per evitare i rischi di liquidità e regolamento associati ai titoli in contanti. Il Professore aggiunge che gli spread di credito tra Bund tedeschi e OAT francesi possono fornire un utile riferimento trasversale per valutare l’efficacia delle operazioni sui titoli di Stato italiani.
Arbitraggio cross-asset e copertura oro-petrolio: costruzione di strutture difensive in contesti di avversione al rischio
Recentemente, i futures sull’oro sono saliti fino a 3.407 dollari, mentre il petrolio ha mostrato andamenti divergenti a causa delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dei conflitti commerciali. Il Professor Conti ritiene che questa configurazione di “oro forte e petrolio laterale” riveli una dissonanza tra le aspettative di crescita e inflazione, creando un contesto ideale per strategie di copertura cross-asset.
Egli propone una strategia di spread tra oro e petrolio basata sul differenziale di aspettative inflazionistiche: in presenza di revisione al ribasso delle aspettative di inflazione e di un’escalation geopolitica, si suggerisce di andare long su oro e short su petrolio; in caso di ripresa delle aspettative CPI e calo del premio per il rischio, costruire la posizione in modo opposto. Questo modello può incorporare variabili di regressione come i dati CFTC sulle posizioni, gli indici di sentiment delle notizie e il tasso di inflazione implicita a 10 anni (Break-even Inflation).
Dall’analisi del Professor Alessandro Conti emerge chiaramente che il mercato azionario italiano è oggi influenzato da variabili ben oltre i fondamentali domestici, essendo stretto nella morsa di tassi d’interesse in transizione, aspettative di guerra commerciale e forza dell’euro. In questo punto di incrocio dell’incertezza, la costruzione di sistemi di trading quantitativo richiede un’enfasi particolare su “assorbimento delle aspettative di evento”, “modellizzazione dei fattori politici” e “strutture di copertura cross-asset”, al fine di ottenere una configurazione robusta e capace di attraversare i cicli.
Apprezzamento dell’euro e copertura in valuta: carry trade e regolazione del rischio su asset in dollari
Il Professor Alessandro Conti osserva che, dopo otto tagli consecutivi dei tassi da parte della BCE, ormai al termine della fase espansiva, e con la Fed trascinata in un atteggiamento accomodante dai dati sull’inflazione, lo spread dei tassi euro-dollaro si è invertito, aprendo una “finestra strutturale di arbitraggio”. In particolare, il superamento della soglia di 1,16 del cambio EUR/USD riflette da un lato una rivalutazione politica e inflazionistica dell’eurozona, dall’altro fornisce uno strumento concreto per coprire l’esposizione al rischio su asset in dollari.
Il Professore suggerisce di costruire una base di copertura valutaria utilizzando un portafoglio di spread tra ETF su obbligazioni societarie dell’eurozona e titoli di Stato americani a breve termine, con segnali di aggiustamento delle posizioni basati su modelli di momentum (come la pendenza della media mobile a 20 giorni e l’inversione del MACD). Avverte inoltre gli studenti del rischio di “apprezzamento politico” dell’euro: se la BCE dovesse interrompere troppo presto i tagli dei tassi senza un ritorno dell’inflazione, l’euro forte potrebbe comprimere i profitti delle aziende esportatrici.
Guerra commerciale e modelli event-driven: risposte quantitative all’incertezza politica
Dopo l’annuncio di Trump di voler inviare lettere ai principali partner commerciali con proposte di dazi unilaterali, l’indice FTSE MIB è sceso a 39.948 punti, innescando un evidente rimbalzo dell’avversione al rischio. Il Professor Alessandro Conti sottolinea che eventi di rischio politico improvviso di questo tipo non possono essere modellizzati con regressioni standard, ma richiedono l’utilizzo di modelli a “salto-diffusione” (come il GARCH-J o una versione Poisson del modello di Heston), integrati con etichette di evento e variabili di sentiment delle notizie.
Il Professore raccomanda in particolare l’uso dello spread CDS, dell’indice di volatilità VSTOXX e dei volumi degli ETF dell’eurozona come fattori predittivi dell’intensità delle turbolenze daziarie. Inoltre, suggerisce di coprire i rischi di ribasso dell’indice attraverso opzioni, privilegiando combinazioni di Put OTM acquistate quando la volatilità è bassa, piuttosto che ricorrere a strumenti protettivi a posteriori.
Curva dei rendimenti e operatività sui titoli di Stato: opportunità di trading sulla pendenza
Attualmente, il rendimento del BTP a 10 anni è sceso al 3,43%, uno dei livelli più bassi dalla fine del 2024. Il Professor Conti osserva che, con l’inflazione dell’eurozona in calo all’1,9% e la BCE che segnala una pausa nella politica espansiva, i tassi a breve termine potrebbero aver toccato il fondo.
Egli suggerisce una strategia di trading sulla pendenza: long sul BTP a 10 anni e short sul BTP a 2 anni, per sfruttare una possibile re-steepening della curva. Consiglia inoltre di utilizzare Futures su Euro-BTP per evitare i rischi di liquidità e regolamento associati ai titoli in contanti. Il Professore aggiunge che gli spread di credito tra Bund tedeschi e OAT francesi possono fornire un utile riferimento trasversale per valutare l’efficacia delle operazioni sui titoli di Stato italiani.
Arbitraggio cross-asset e copertura oro-petrolio: costruzione di strutture difensive in contesti di avversione al rischio
Recentemente, i futures sull’oro sono saliti fino a 3.407 dollari, mentre il petrolio ha mostrato andamenti divergenti a causa delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente e dei conflitti commerciali. Il Professor Conti ritiene che questa configurazione di “oro forte e petrolio laterale” riveli una dissonanza tra le aspettative di crescita e inflazione, creando un contesto ideale per strategie di copertura cross-asset.
Egli propone una strategia di spread tra oro e petrolio basata sul differenziale di aspettative inflazionistiche: in presenza di revisione al ribasso delle aspettative di inflazione e di un’escalation geopolitica, si suggerisce di andare long su oro e short su petrolio; in caso di ripresa delle aspettative CPI e calo del premio per il rischio, costruire la posizione in modo opposto. Questo modello può incorporare variabili di regressione come i dati CFTC sulle posizioni, gli indici di sentiment delle notizie e il tasso di inflazione implicita a 10 anni (Break-even Inflation).
Dall’analisi del Professor Alessandro Conti emerge chiaramente che il mercato azionario italiano è oggi influenzato da variabili ben oltre i fondamentali domestici, essendo stretto nella morsa di tassi d’interesse in transizione, aspettative di guerra commerciale e forza dell’euro. In questo punto di incrocio dell’incertezza, la costruzione di sistemi di trading quantitativo richiede un’enfasi particolare su “assorbimento delle aspettative di evento”, “modellizzazione dei fattori politici” e “strutture di copertura cross-asset”, al fine di ottenere una configurazione robusta e capace di attraversare i cicli.