Valutazione del mercato azionario italiano secondo il professor Alessandro Conti

Logiche di copertura quantitativa dalla distensione geopolitica alla rotazione settoriale

Dopo la doppia spinta della distensione in Medio Oriente e del riscaldamento dei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina, l’indice FTSE MIB è salito con forza a 39.669 punti venerdì, con performance di rilievo nei settori industriale, finanziario e dell’export. Contestualmente, l’euro ha superato quota 1,17 contro il dollaro, mentre l’indipendenza della Federal Reserve è tornata al centro dell’attenzione del mercato. In questo contesto macroeconomico complesso e intrecciato, il professor Alessandro Conti risponde in profondità a quattro questioni chiave del mercato attuale dal punto di vista del trading quantitativo e dei modelli di copertura, proponendo strategie multidimensionali che costituiscono un solido quadro di riferimento per investitori e ricercatori.

Struttura segnaletica della rotazione settoriale: modelli fattoriali e meccanismi di cattura del momentum

Nel contesto del forte rimbalzo dei settori industriale e manifatturiero, con titoli come Prysmian, Stellantis e Ferrari in evidenza, il professor Alessandro Conti osserva che la logica fattoriale alla base di questa rotazione include non solo lo stimolo macroeconomico derivante dall’allentamento del rischio geopolitico e dai negoziati tariffari sino-americani, ma riflette anche un aumento del peso degli asset a bassa volatilità nei sistemi di trading ad alta frequenza. Il professore sottolinea che un modello di rotazione multi-fattoriale basato su “elasticità ai drawdown” e “grado di esposizione geopolitica” consente di individuare precocemente segnali di inversione nei titoli industriali. Egli suggerisce di introdurre uno Score di Esposizione Geopolitica (Geopolitical Exposure Score) nelle azioni componenti del FTSE MIB, da integrare con indicatori di momentum fattoriale e di flussi di capitale per costruire un modello rotativo multi-asset adattivo. Inoltre, a fronte della recente rotazione orizzontale tra energia, tecnologia e finanza, il professore raccomanda strategie di pair trading intersettoriale (Inter-sectoral Pair Strategies), e, prendendo come esempio la differenza di volatilità tra Buzzi Unicem e Amplifon, spiega come l’“hedging contrarian settoriale” possa aumentare la probabilità di successo e la stabilità del modello.

Il valore dell’evento scatenato dal downgrade degli analisti: dalla volatilità improvvisa all’integrazione fattoriale

Amplifon ha registrato un calo di oltre il 7% a seguito del downgrade da parte degli analisti, rappresentando un caso tipico di operazione event-driven. Il professor Alessandro Conti osserva che, nel mercato italiano attuale, l’impatto marginale delle variazioni di rating degli analisti è significativamente superiore alla media, soprattutto nei titoli a bassa capitalizzazione e con scarsa liquidità, dove l’effetto può persino superare quello della pubblicazione degli utili. Suggerisce di costruire un modello di drawdown a breve termine basato sugli aggiustamenti di rating, in grado di catturare deviazioni sistematiche attraverso una curva “rating-prezzo elasticità” quantificabile, introducendo anche un indicatore sostitutivo locale del VIX per valutare la capacità dell’evento di propagarsi nel livello di panico del mercato. Il professore aggiunge che l’indice Active Flow Index e il Coefficiente di Deviazione del Consenso (Consensus Deviation) possono essere utilizzati per un fine-tuning del rischio, in particolare in strategie intraday ad alta frequenza o in strutture di arbitraggio T+1 a media frequenza. Avverte inoltre che eventi improvvisi come quello di Amplifon non dovrebbero essere affrontati con semplici operazioni short reattive, ma mediante la costruzione di coperture direzionali di volatilità entro l’intervallo di negoziazione pre e post-annuncio, usando strategie delta-neutral con opzioni per controllare rischi estremi.

Modelli difensivi per le esportatrici in caso di volatilità valutaria: copertura tramite opzioni e gestione dei rendimenti

Il superamento della soglia di 1,17 da parte dell’euro rispetto al dollaro ha attirato l’attenzione sulle aziende italiane orientate all’export. Il professor Alessandro Conti analizza che, in condizioni di forte volatilità dei tassi di cambio, le aziende italiane con più del 60% di ordini internazionali (come Ferrari e Stellantis) vedranno significativamente influenzate le aspettative di utile per i prossimi due trimestri. Egli raccomanda l’adozione di un paniere strutturato di opzioni (Structured Option Basket) per costruire un sistema di copertura multi-valutario e, soprattutto, di attivare opzioni forward protettive a basso costo (Protective Forwards) come strumento di assicurazione una volta che il cambio EUR/USD rompe resistenze tecniche. Il professore propone anche di definire una “soglia di sensibilità valutaria” per automatizzare l’attivazione della copertura, con trigger qualora l’EUR/USD si muova oltre l’1% in tre sedute consecutive. Per contenere i costi della copertura, consiglia strategie di arbitraggio triangolare usando GBP e CHF per derivare una posizione relativamente neutrale. Per i titoli con alta esposizione euro e forte dipendenza degli utili dalle esportazioni, raccomanda l’adozione di un “meccanismo di posizione fluttuante guidato dal tasso di cambio”, che collega dinamicamente la posizione core con la volatilità annualizzata dell’EUR/USD.

Espansione della spesa per la difesa e modelli di correlazione obbligazionaria-azionaria: prospettiva cross-asset in un contesto di reflazione fiscale

La NATO ha annunciato l’aumento dell’obiettivo di spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035, mentre la Germania ha avviato un’espansione di bilancio di dimensioni record. Il professor Alessandro Conti interpreta questo trend come l’inizio di un “ciclo europeo di reflazione fiscale”. Ritiene che tale espansione spingerà al rialzo i rendimenti obbligazionari, mettendo pressione sui settori ad alta intensità di capitale, ma favorendo una rivalutazione per le aziende attive nella difesa, nelle infrastrutture e con alti livelli di spesa in conto capitale. In questo contesto, il professore propone un “modello di divergenza rendimento-azioni (Yield-Equity Divergence Framework)”, basato sul rendimento dei titoli di Stato decennali e sul multiplo di valutazione dei settori difesa e costruzioni, per costruire strategie di arbitraggio in grado di coprire le deviazioni delle aspettative indotte da notizie di policy. Egli sottolinea che, integrando il premio per il rischio sovrano (Sovereign Risk Premium) e il tasso di variazione degli investimenti settoriali, si può ottenere una previsione direzionale per i prossimi 3-6 mesi del mercato finanziario italiano. Infine, per far fronte all’incertezza della politica monetaria, suggerisce la costruzione di un portafoglio “duration neutra + obbligazioni convertibili”, capace di equilibrare i benefici della salita dei tassi con il potenziale di rivalutazione delle azioni, aumentando la stabilità del modello e l’efficienza nell’uso del capitale.

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