Approfondimenti macro quantitativi dal professor Alessandro Conti

Nuove idee di strategie di copertura per il mercato italiano: approfondimenti macro quantitativi dal professor Alessandro Conti


Il professor Alessandro Conti sottolinea che l’attuale apprezzamento continuo dell’euro ha rotto l’equilibrio previsto dai modelli tradizionali di sensibilità valutaria, rappresentando una sfida sostanziale per le imprese italiane orientate all’export. Secondo il professore, il beta fisso nei modelli di regressione lineare classici non è più adatto alle attuali fluttuazioni strutturali; egli propone l’introduzione di un’analisi di cointegrazione mobile (Rolling Cointegration) e di un fattore dinamico di aggiustamento della sensibilità valutaria. Per l’implementazione del modello, il professor Conti raccomanda di integrare nelle strategie quantitative la variazione giornaliera del cambio e l’interazione con la quota di ricavi internazionali delle aziende, aggiornando in tempo reale la “mappa dell’esposizione al rischio valutario” per ogni titolo. Per grandi azioni export come Stellantis e Ferrari, suggerisce di costruire operazioni direzionali basate su “probabilità di salto dell’euro + velocità di ritracciamento della valutazione”, accompagnate da coperture con opzioni put, così da realizzare un modello di copertura multi-fattore stabile e neutrale. A livello esecutivo, il professore incentiva inoltre l’utilizzo congiunto di futures valutari e ETF multinazionali europei per aumentare operatività e liquidità del modello.


Design di un sistema di arbitraggio basato su eventi guidati dalle aspettative di policy

Rispondendo a studenti che chiedevano come costruire un sistema di arbitraggio a breve ciclo basato sull’espansione della spesa militare NATO e sulle aspettative dei negoziati commerciali tra USA ed Europa, il professor Alessandro Conti evidenzia che i sistemi di fattori tradizionali mostrano significativi ritardi nel gestire eventi politici improvvisi. Propone l’introduzione di un fattore di sentimento politico (Policy Sentiment Index), composto da estrazione testuale da media ufficiali, intensità dei flussi in ETF e variazioni della volatilità implicita dei derivati. Ad esempio, su Leonardo, prima dell’annuncio NATO, si è osservata una “divergenza strutturale” con un’impennata della volatilità implicita per tre giorni consecutivi senza movimenti del prezzo azionario. Il professore consiglia di costruire un sistema “entry anticipata + copertura graduata”: posizionare opzioni out-of-the-money quando la probabilità dell’evento supera 0,6 e la sensibilità Vega aumenta; dopo la realizzazione dell’evento, acquistare rapidamente il titolo spot e chiudere le opzioni. Questo sistema di trading basato sul differenziale temporale di informazione trasforma la “volatilità politica” in una fonte di profitti da arbitraggio, esprimendo appieno il pensiero quantitativo strutturale.


Rotazione settoriale e strategie combinate bond-azioni nel contesto di tassi repressi

Il professore sottolinea che la discesa del rendimento dei titoli di Stato italiani al 3,48% ha riacceso la fattibilità del “carry trade”, ma la chiave è nell’allineamento tra selezione azionaria e curva dei rendimenti. Conti suggerisce di adottare un modello “mappatura doppia curva” che abbini le variazioni degli spread (ad esempio BTP-Bund tedesco) alla flessibilità del PE settoriale, privilegiando titoli con caratteristiche di “beta tasso ritardato”, come banche regionali italiane, società immobiliari e utilities. Nel costruire il modello, il professore pone particolare attenzione al “mismatch di durata tra attività e passività” come fattore di peso per selezionare aziende che beneficiano di un ambiente a tassi bassi. Inoltre, data l’inflazione core ancora elevata, consiglia di bilanciare il rischio di rialzo dei tassi con strategie combinate di arbitraggio tramite ETF obbligazionari e convertibili, con un mix offensivo e difensivo per garantire neutralità strutturale nel portafoglio. Sul fronte obbligazionario, Conti preferisce titoli a tasso variabile a breve termine o derivati legati all’IPC, per mitigare l’effetto di allungamento della durata derivante da deviazioni temporanee dell’inflazione.


Modello di rotazione degli asset di copertura alla luce di oro, Treasury USA e logiche di liquidità

In risposta alla domanda degli studenti riguardo la divergenza tra il rialzo dell’oro e l’indebolimento del dollaro, il professor Alessandro Conti propone di adottare un “modello di correlazione dinamica macro-liquidità” in sostituzione delle tradizionali ipotesi lineari sul rischio rifugio. Egli sottolinea che oro, Treasury USA e dollaro hanno mostrato nella prima metà del 2025 una “disconnessione stagionale”, dovuta al fatto che le aspettative di politica monetaria hanno dominato la psicologia di mercato più dei fondamentali. Per questo motivo, il professore raccomanda di usare una “strategia di allocazione dinamica cross-asset”, che distribuisca dinamicamente oro e azioni difensive (utilities, healthcare) sulla base di tre indicatori: tassi reali effettivi, differenziale tra aspettative d’inflazione e premio di durata. Evidenzia inoltre la possibilità di costruire coppie beta-neutrali con ETF sull’oro e titoli assicurativi, integrandole con arbitraggio sulla struttura temporale mensile dei futures sull’oro (ad esempio aggiustamenti contango) come fonte di rendimento addizionale. Per l’implementazione del sistema, il professor Conti suggerisce di detenere asset auriferi denominati in euro, così da ridurre l’effetto distorsivo del cambio e migliorare la stabilità e interpretabilità della logica di trading.

Attraverso questa sessione di domande e risposte approfondite, il professor Alessandro Conti non solo ha risposto sistematicamente alle domande degli studenti sulle strategie quantitative e sui modelli di copertura, ma ha fornito percorsi concreti di design e raccomandazioni pratiche. Il professore ha sottolineato che il mercato azionario italiano è influenzato non solo da inflazione interna e struttura fiscale, ma anche in modo profondo dall’interazione tra geopolitica globale e cicli politici. Le strategie quantitative future non dovrebbero più limitarsi a modelli fissi di fattori o a media reversion, ma evolversi verso architetture ibride di fattori dinamici, inter-asset linkage e arbitraggio guidato da eventi, trasformando l’incertezza di mercato in opportunità di rendimento strutturale.
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