Il Prof. Alessandro Conti condivide strategie quantitative di copertura

Come risponde il mercato azionario italiano all’incertezza commerciale globale?


Nel contesto attuale di continui rinvii e incertezze nelle trattative commerciali tra USA e UE, il mercato azionario italiano ha mostrato un aumento evidente della volatilità nel breve termine. Il Prof. Alessandro Conti sottolinea che i trader quantitativi devono riconoscere come la volatilità, intesa come premio per il rischio, si sia spostata da un tradizionale modello di ritorno alla media verso una “plateau oscillante” a livelli più elevati. L’indice FTSE MIB oscilla ripetutamente nell’intervallo 39.600–40.000 punti, una caratteristica ben catturata dai modelli GARCH. Il professore consiglia agli investitori di introdurre parametri di volatilità variabile nel tempo nei modelli di rischio e di aggiornare dinamicamente le finestre di volatilità storica per migliorare la sensibilità del modello. Sul piano operativo, il mercato può sfruttare i futures sull’indice VSTOXX o gli ETF basati sulla volatilità per arbitraggi tra volatilità implicita e realizzata, catturando così rendimenti da deviazioni a breve termine. Inoltre, il professore suggerisce di includere nel sistema di fattori quantitativi l’indicatore di Skewness del mercato delle opzioni, per valutare le variazioni direzionali del premio per il rischio di volatilità, ottimizzando così la ponderazione dei portafogli di copertura.


Ottimizzazione della copertura dell’esposizione valutaria in un contesto di euro forte

Recentemente l’euro/dollaro si è stabilizzato nell’intervallo 1,17–1,18, raggiungendo massimi quasi quadriennali e modificando significativamente le prospettive di profitto per le aziende esportatrici italiane. Il professore evidenzia come i gestori di portafogli quantitativi debbano integrare la volatilità valutaria nel framework di gestione del rischio, per evitare che l’indice azionario italiano sia penalizzato nel lungo termine dalla pressione valutaria. Si possono adottare due approcci per mitigare il rischio cambio: il primo è integrare un fattore di sensibilità al cambio (Beta_fx) nei modelli multifattoriali, adeguando dinamicamente la composizione dei titoli con elevato peso export nel portafoglio; il secondo è costruire posizioni protettive a livello di mercato utilizzando opzioni EUR/USD o ETF di copertura valutaria. Il professore sottolinea che le aziende dell’area euro hanno beneficiato a lungo della stabilità valutaria e che un ulteriore rafforzamento dell’euro favorirebbe i settori difensivi, creando così basi per strategie di rotazione settoriale e strategie market neutral. I trader quantitativi possono costruire portafogli long-short tra settori, ad esempio long utilities e short automotive o beni di lusso, per coprire il rischio valutario.


Trading su titoli di Stato e spread sotto la politica di tassi e liquidità

La BCE mantiene attualmente una posizione prudente e accomodante, suggerendo un solo possibile taglio dei tassi per il resto dell’anno, stabilizzando i tassi a breve termine ma ampliando lo spazio di aggiustamento dei rendimenti a lungo termine. Il Prof. Alessandro Conti evidenzia che il trading dello spread tra BTP italiani decennali e Bund tedeschi rimane una componente chiave nelle strategie quantitative. Egli consiglia di sfruttare la tendenza al livellamento della curva dei rendimenti per praticare arbitraggio statistico con futures sullo spread BTP/Bund. In particolare, dopo i segnali di mantenimento di politiche accomodanti da parte della BCE, il rimbalzo correttivo dei rendimenti italiani offre opportunità di incremento delle posizioni. Inoltre, in uno scenario di rischio crescente di stretta della liquidità, il professore propone di adottare strutture a “farfalla” combinando titoli a breve e lungo termine, per regolare dinamicamente la duration e gestire l’esposizione al rischio di tasso. Questa strategia è applicabile anche a portafogli azionari sensibili ai tassi, per coprire il rischio di duration complessiva.


Identificazione di opportunità strutturali nei settori e coperture neutrali

Infine, di fronte alla struttura di divergenza settoriale del mercato azionario italiano, il Prof. Alessandro Conti suggerisce di utilizzare modelli quantitativi per identificare dinamicamente le performance relative dei settori difensivi e offensivi. Sottolinea che in un contesto di incertezza commerciale e instabilità macroeconomica, settori difensivi come utilities, alcune aree dell’energia e il settore bancario mostrano robustezza, mentre i settori orientati all’export, quali lusso, automotive e meccanica, sono sotto pressione. I trader quantitativi possono impiegare modelli di machine learning per generare segnali di rotazione settoriale e costruire portafogli long-short basati su beta neutrali. Il professore ricorda che in un contesto di crescente avversione al rischio, le coperture cross-settoriali possono migliorare la stabilità dei rendimenti e ridurre l’esposizione al rischio sistemico. Inoltre, consiglia di calibrare dinamicamente i pesi dei fattori integrando dati di trading ad alta frequenza e flussi di capitale negli ETF, per ottimizzare esecuzione e controllo del rischio.

In sintesi, di fronte a prospettive complesse di negoziati commerciali, volatilità valutaria, condizioni di tasso di interesse e divergenze settoriali, il mercato finanziario italiano offre un ampio terreno di applicazione per strategie quantitative e di copertura. I consigli del Prof. Alessandro Conti sono chiari e pragmatici, sottolineando sia la proattività nella gestione del rischio sia la flessibilità nell’esecuzione strategica. Per gli investitori che mirano a rendimenti stabili e bilanciamento del rischio nel mercato italiano, un utilizzo completo di questi strumenti quantitativi e di copertura rappresenta una sfida cruciale in questa fase.
Alessandro Conti forum economicoUfficiale