Un’analisi empirica basata sulle opinioni del Professor Alessandro Conti

Analisi delle opportunità di trading quantitativo e copertura sul mercato azionario italiano nel contesto delle tensioni commerciali USA-UE


Con la minaccia del presidente statunitense Trump di imporre dal 1° agosto dazi del 30% sulle importazioni dall’UE, il mercato azionario italiano ha subito un notevole shock emotivo. Il Professor Alessandro Conti osserva che questa aspettativa politica ha modificato l’avversione al rischio del mercato, portando i settori difensivi come utility e sanità a registrare performance relativamente stabili, mentre i comparti legati all’export — come auto, beni di lusso e macchinari — sono stati messi sotto pressione. Dal punto di vista del trading quantitativo, tale divergenza settoriale può essere sfruttata con strategie long-short: i trader possono andare long su titoli difensivi appartenenti all’indice attraverso futures e shortare titoli ciclici legati all’export, catturando la differenza di performance amplificata dall’incertezza politica. I dati empirici mostrano che nelle ultime tre settimane titoli ad alta esposizione all’export nel FTSE MIB come Iveco, Stellantis e Moncler hanno registrato i cali maggiori, mentre Leonardo, Amplifon e FinecoBank — titoli difensivi o legati alla domanda interna — hanno mostrato una tenuta migliore. Questo conferma la prevedibilità a breve termine dell’effetto momentum e della rotazione settoriale. Il Professor Conti sottolinea in particolare che, bilanciando i beta settoriali per neutralizzare il rischio di mercato complessivo e monitorando volumi di scambio e variazioni della volatilità implicita, è possibile ridurre il rischio di portafoglio e ottenere rendimenti neutri rispetto al mercato.


Copertura valutaria e trading sulla curva dei rendimenti sotto pressione di apprezzamento dell’euro

Di recente, il cambio euro/dollaro si è mantenuto nella fascia 1,16–1,17, riflettendo la debolezza del dollaro e le aspettative fiscali positive in Europa. Il Professor Alessandro Conti evidenzia che, per gli investitori istituzionali con esposizione ad asset denominati in euro, il rischio di cambio può erodere significativamente i rendimenti del portafoglio. In particolare, l’aumento della probabilità di fallimento nei negoziati commerciali USA-UE potrebbe portare a un ulteriore rafforzamento dell’euro, colpendo i margini delle aziende esportatrici. Pertanto, consiglia di utilizzare opzioni su valute e contratti forward EUR/USD per effettuare copertura valutaria, incorporando la volatilità nel calcolo del costo della copertura. Inoltre, il rendimento dei BTP a 10 anni è recentemente salito sopra il 3,6%, con lo spread rispetto ai Bund tedeschi che ha raggiunto i massimi degli ultimi due mesi, indicando un’inclinazione crescente della curva dei rendimenti. In base a questo scenario, i fondi quantitativi possono implementare strategie di spread trading — long sui titoli di breve termine e short su quelli di lungo termine — per trarre profitto dalle variazioni della curva. Per gli arbitraggi intermarket, si può anche sfruttare la natura mean-reverting dello spread tra BTP e Bund, impostando operazioni di ritorno alla media sulla compressione dello spread.


Quadro operativo per la copertura tramite opzioni su indici in base alle aspettative di politica macroeconomica

Dopo diversi tagli dei tassi da parte della BCE, questa settimana è atteso un mantenimento invariato, sebbene il mercato preveda un’ulteriore riduzione entro fine anno. Secondo il Professor Alessandro Conti, l’aumento delle divergenze sulle aspettative macroeconomiche accresce la volatilità azionaria, creando opportunità per strategie su opzioni. Per gli investitori quantitativi, è possibile generare rendimenti in eccesso attraverso arbitraggio sulla volatilità (ad esempio, acquistando opzioni call sottovalutate in Vega e vendendo opzioni put sopravvalutate). Attualmente, la volatilità implicita dell’indice MIB rimane inferiore alla media storica, mentre l’indicatore risk reversal mostra una crescente domanda di opzioni call, segno di un sentiment più ottimista su politiche accomodanti e accordi commerciali, pur in presenza di una consapevolezza latente del rischio. Egli suggerisce di regolare l’esposizione Delta e Vega combinando la struttura della volatilità attesa con la distribuzione storica della volatilità, per controllare il rischio complessivo. Inoltre, mediante la chiusura in rollover e l’aggiustamento dinamico delle coperture, è possibile incassare prontamente il premio di volatilità una volta chiarite le decisioni della BCE, migliorando il rapporto di Sharpe del portafoglio.


Equilibrio tra strategie event-driven di breve termine e gestione del rischio

Il Professor Alessandro Conti osserva che, nel contesto attuale, le opportunità di trading basate su eventi sono numerose: dalla scadenza dell’1 agosto per i negoziati commerciali USA-UE, alla riunione di politica monetaria della BCE, fino alla pubblicazione delle trimestrali dei principali titoli. Le strategie quantitative possono costruire modelli event-driven attorno a questi momenti chiave: analizzando i pattern storici dei prezzi prima e dopo gli annunci per stimare intervalli di rendimenti anomali, e adeguando le finestre operative in base a volumi ad alta frequenza e profondità del book. Per titoli come Stellantis, che pubblicherà a breve la trimestrale, si raccomanda l’utilizzo di strategie gamma-neutrali pre-evento per ridurre il rischio direzionale e puntare al premio di volatilità. Egli sottolinea inoltre l’importanza della gestione del rischio: si consiglia di applicare stop-loss dinamici, fissare soglie massime di drawdown e adottare tecniche di copertura cross-asset per controllare i rischi di coda. In fasi di alta sensibilità di mercato, evitare leva eccessiva e concentrazione su un solo settore o evento è fondamentale per la sostenibilità a lungo termine delle strategie.
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