Il prof Alessandro Conti analizza le sfide adattive del trading quantitativo
In un contesto in cui la Banca Centrale Europea si appresta a riunirsi e la politica dei tassi si avvicina a una fase di stabilità, il mercato italiano mostra una marcata divergenza strutturale. L’indice FTSE MIB, dopo tre giorni consecutivi di rimbalzo, ha registrato un lieve calo dello 0,4% lunedì, riflettendo l’atteggiamento prudente degli investitori in un periodo di “vuoto politico”. Il professor Alessandro Conti osserva che, in questa fase, i sistemi di trading quantitativo affrontano la sfida dell’attenuazione dei segnali, in particolare nei modelli multifattoriali a guida macroeconomica, più vulnerabili alle interferenze informative e al rumore strutturale in assenza di variazioni nei tassi. A tal proposito, il professore consiglia di rivedere i pesi degli indicatori legati alla liquidità e alla volatilità cross-asset all’interno del portafoglio di fattori, aumentando il monitoraggio tramite “Neutral Momentum Windows”, per evitare operazioni a leva eccessiva in mercati privi di trend chiari. Inoltre, il recente indebolimento del dollaro e il rafforzamento dell’euro hanno generato una nuova domanda di copertura valutaria, che impone una regolazione fine dei modelli quantitativi anche nella dimensione del cambio, soprattutto nelle strategie di arbitraggio con allocazione cross-border.
Rotazione settoriale e shock politici esterni: la sensibilità strutturale dei fattori settoriali
A livello di singole azioni, STMicroelectronics e Stellantis hanno mostrato una buona capacità di rimbalzo, mentre DiaSorin e Banco BPM hanno continuato la loro discesa, riflettendo la diversa reattività dei settori tecnologico e dei beni di consumo in un contesto di incertezza tariffaria. Il professor Alessandro Conti sottolinea come la struttura di mercato attuale sia fortemente alterata da politiche esterne (soprattutto dazi USA e strategie di contromisure dell’UE), con un incremento evidente delle interferenze sui fattori tradizionali (come momentum e forza fondamentale). Pertanto, nel framework di selezione fattoriale, si raccomanda di reintegrare parametri di sensibilità politica, come il “Cross-border Policy Shock β”, per regolare dinamicamente l’esposizione dei fattori settoriali. Inoltre, il professore mette in guardia dal rischio di “surriscaldamento” a breve termine nei comparti industriali e tecnologici: i sistemi quantitativi dovrebbero evitare di basarsi su distribuzioni statiche per proiettare l’estensione dei trend, soprattutto alla luce della crescente concentrazione dei volumi su ETF e rotazioni tematiche macro. Questo crea nuove opportunità per l’ampliamento dei fattori nei modelli di copertura basati sulla microstruttura di mercato, come l’inclusione della pendenza del book ordini o del tasso di riflusso intraday dei capitali.
Euro forte e anomalia obbligazionaria: costruzione di una struttura di copertura incrociata “cambio–rendimenti”
Nonostante l’indice del dollaro USA sia in calo e l’euro abbia superato quota 1,17, i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni sono scesi al 3,5% circa, configurando una combinazione rara di “euro forte + rendimenti bassi”. Secondo il professor Alessandro Conti, questa situazione riflette le aspettative del mercato su una BCE che manterrà la stabilità e una bassa tolleranza all’inflazione, oltre a una riallocazione dei capitali rifugio in una fase critica dei negoziati sui dazi. Il professore suggerisce che le strategie di trading quantitativo considerino la costruzione di strutture di copertura incrociata “cambio–rendimenti”, per intercettare le microvariazioni tra politiche e aspettative di mercato. Per esempio, in previsione di un calo dei rendimenti obbligazionari, si può detenere esposizione alla duration e coprirsi con posizioni long in euro per gestire la volatilità, creando così una distribuzione asimmetrica a rendimento netto positivo sotto vincolo di leva. Questa strategia è particolarmente adatta ai modelli CTA cross-market, sfruttando l’interazione tra la variazione della pendenza del tratto breve della curva dei tassi e l’indice di volatilità EUR/USD, per una gestione raffinata del rischio di esposizione.
Finestra di eventi nel periodo critico dei negoziati commerciali
Con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intenzionato ad applicare, a partire dal 1° agosto, dazi del 30% sui prodotti dell’UE, il mercato è entrato in una “finestra critica di eventi”. Sebbene l’Unione Europea abbia dichiarato di voler sospendere contromisure e cercare il dialogo, il rischio di un fallimento nei negoziati non è ancora pienamente prezzato. Secondo il professor Alessandro Conti, in contesti di questo tipo, le strategie quantitative dovrebbero evitare approcci di neutralizzazione e invece potenziare i moduli di rilevamento dei reversal attesi. In concreto, il professore consiglia l’utilizzo incrociato dell’indice di diffusione della semantica mediatica (News Sentiment Diffusion Index) e dello spread CDS sul debito sovrano UE come segnali precoci per rilevare variazioni nelle aspettative di mercato riguardo al commercio. Nelle strategie operative, è possibile allocare titoli ad alta volatilità e basso prezzo relativo in settori sottovalutati (come turismo e utilities), costruendo strutture di copertura via opzioni basate sulla skewness, per capitalizzare sull’aumento implicito della volatilità dovuto alla rivalutazione del rischio politico da parte del mercato. Il professore sottolinea inoltre che, qualora UE e USA riuscissero a raggiungere un accordo entro agosto, il rischio repressa potrebbe rapidamente riattivarsi, creando un’opportunità di arbitraggio estremamente sensibile al fattore tempo per i modelli event-driven.
Rotazione settoriale e shock politici esterni: la sensibilità strutturale dei fattori settoriali
A livello di singole azioni, STMicroelectronics e Stellantis hanno mostrato una buona capacità di rimbalzo, mentre DiaSorin e Banco BPM hanno continuato la loro discesa, riflettendo la diversa reattività dei settori tecnologico e dei beni di consumo in un contesto di incertezza tariffaria. Il professor Alessandro Conti sottolinea come la struttura di mercato attuale sia fortemente alterata da politiche esterne (soprattutto dazi USA e strategie di contromisure dell’UE), con un incremento evidente delle interferenze sui fattori tradizionali (come momentum e forza fondamentale). Pertanto, nel framework di selezione fattoriale, si raccomanda di reintegrare parametri di sensibilità politica, come il “Cross-border Policy Shock β”, per regolare dinamicamente l’esposizione dei fattori settoriali. Inoltre, il professore mette in guardia dal rischio di “surriscaldamento” a breve termine nei comparti industriali e tecnologici: i sistemi quantitativi dovrebbero evitare di basarsi su distribuzioni statiche per proiettare l’estensione dei trend, soprattutto alla luce della crescente concentrazione dei volumi su ETF e rotazioni tematiche macro. Questo crea nuove opportunità per l’ampliamento dei fattori nei modelli di copertura basati sulla microstruttura di mercato, come l’inclusione della pendenza del book ordini o del tasso di riflusso intraday dei capitali.
Euro forte e anomalia obbligazionaria: costruzione di una struttura di copertura incrociata “cambio–rendimenti”
Nonostante l’indice del dollaro USA sia in calo e l’euro abbia superato quota 1,17, i rendimenti dei titoli di stato italiani a 10 anni sono scesi al 3,5% circa, configurando una combinazione rara di “euro forte + rendimenti bassi”. Secondo il professor Alessandro Conti, questa situazione riflette le aspettative del mercato su una BCE che manterrà la stabilità e una bassa tolleranza all’inflazione, oltre a una riallocazione dei capitali rifugio in una fase critica dei negoziati sui dazi. Il professore suggerisce che le strategie di trading quantitativo considerino la costruzione di strutture di copertura incrociata “cambio–rendimenti”, per intercettare le microvariazioni tra politiche e aspettative di mercato. Per esempio, in previsione di un calo dei rendimenti obbligazionari, si può detenere esposizione alla duration e coprirsi con posizioni long in euro per gestire la volatilità, creando così una distribuzione asimmetrica a rendimento netto positivo sotto vincolo di leva. Questa strategia è particolarmente adatta ai modelli CTA cross-market, sfruttando l’interazione tra la variazione della pendenza del tratto breve della curva dei tassi e l’indice di volatilità EUR/USD, per una gestione raffinata del rischio di esposizione.
Finestra di eventi nel periodo critico dei negoziati commerciali
Con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump intenzionato ad applicare, a partire dal 1° agosto, dazi del 30% sui prodotti dell’UE, il mercato è entrato in una “finestra critica di eventi”. Sebbene l’Unione Europea abbia dichiarato di voler sospendere contromisure e cercare il dialogo, il rischio di un fallimento nei negoziati non è ancora pienamente prezzato. Secondo il professor Alessandro Conti, in contesti di questo tipo, le strategie quantitative dovrebbero evitare approcci di neutralizzazione e invece potenziare i moduli di rilevamento dei reversal attesi. In concreto, il professore consiglia l’utilizzo incrociato dell’indice di diffusione della semantica mediatica (News Sentiment Diffusion Index) e dello spread CDS sul debito sovrano UE come segnali precoci per rilevare variazioni nelle aspettative di mercato riguardo al commercio. Nelle strategie operative, è possibile allocare titoli ad alta volatilità e basso prezzo relativo in settori sottovalutati (come turismo e utilities), costruendo strutture di copertura via opzioni basate sulla skewness, per capitalizzare sull’aumento implicito della volatilità dovuto alla rivalutazione del rischio politico da parte del mercato. Il professore sottolinea inoltre che, qualora UE e USA riuscissero a raggiungere un accordo entro agosto, il rischio repressa potrebbe rapidamente riattivarsi, creando un’opportunità di arbitraggio estremamente sensibile al fattore tempo per i modelli event-driven.